L’Ora delle Cure L’integrazione dei modelli assistenziali delle cure palliative nel percorso dell’inguaribile. Se ne discute a Roma, il 14 novembre, in un convegno medico-scientifico della Fondazione Roma – Hospice SLA Alzheimer

14/11/2013

Roma, 14 novembre 2013

«L’Ora delle Cure»
L’integrazione dei modelli assistenziali delle cure palliative nel percorso dell’inguaribile.
Se ne discute a Roma, il 14 novembre in un convegno medico-scientifico
della Fondazione Roma – Hospice SLA Alzheimer

Aula Magna della Pontificia Università Lateranense
Piazza San Giovanni in Laterano, 4
ore 9.00-18.00

Il 14 novembre 2013 si svolge a Roma (9.00-18.00), presso la Pontificia Università Lateranense, il convegno dal titolo «L’Ora delle Cure. L’integrazione dei modelli assistenziali delle cure palliative nel percorso dell’inguaribile» organizzato in occasione dei 15 anni di attività dell’Hospice Fondazione Roma, che si prende cura dei malati con breve aspettativa di vita, delle persone affette da malattia di Alzheimer e da Sclerosi Laterale Amiotrofica.

Il convegno, che sarà aperto dal Prof. Avv. Emmanuele F.M. Emanuele, Presidente della Fondazione Roma, affronta il tema dell’integrazione delle cure palliative nel percorso di cura di tutti i malati cronici (oncologici e non), una integrazione auspicabile e possibile solo con il contributo di tutti gli attori coinvolti. In Italia, infatti, sono ancora molte le barriere culturali e organizzative che non consentono l’accesso alle cure palliative, negando il diritto a non soffrire sancito dalla legge 38 del 2010.

«Nel 1998, quando nel nostro Paese la sensibilità nei confronti della cosiddetta ‘terapia del dolore’ era ancora scarsamente diffusa – dichiara il Presidente Emanuele -, la Fondazione Roma decise di realizzare un Hospice, il primo nell’Italia centro-meridionale, destinato ad accogliere e proteggere dalla sofferenza le persone colpite da patologie inguaribili. Una struttura in cui non ‘si curasse’, ma ‘ci si prendesse cura’ del malato attraverso un’assistenza globale, dal punto di vista clinico, emotivo, psicologico e spirituale».

In quindici anni di attività, l’Hospice della Fondazione Roma ha assistito 4.173 persone con cure palliative specialistiche in regime di ricovero (per un totale di 113.814 giornate) e 5.668 a domicilio (263.992 giornate); 34 pazienti affetti da SLA in regime di ricovero (2.781 giornate) e 55 a domicilio (6.594 giornate); 200 malati di Alzheimer (34.920 giornate) presso il centro diurno, a cui bisogna aggiungere 168 pazienti assistiti a domicilio (81.885 giornate).

L’esperienza pluriennale dell’Hospice è stata riconosciuta dal mondo accademico, che lo ha scelto come sede per il tirocinio degli studenti del «Master di Alta Formazione in Cure Palliative», promosso dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. All’Hospice è stato assegnato il Bando della Regione Lazio sulla Farmacovigilanza, per uno studio osservazionale sul monitoraggio dei farmaci utilizzati nelle cure palliative. L’Hospice è stato inoltre inserito nel Progetto «IMPACT», finanziato dalla Commissione Europea, per la rilevazione degli indicatori di qualità di vita (QoL) nei pazienti affetti da demenza in stadio avanzato, proprio perché in Italia rappresenta un Centro di eccellenza per il trattamento palliativo di questi malati.
La struttura è all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, avendo adottato una cartella clinica completamente informatizzata, che permette un monitoraggio costante dell’assistenza al malato, consentendo al personale sanitario di accedere, in tempo reale, ai dati relativi al paziente.

«L’Hospice – aggiunge il Prof. Avv. Emmanuele F.M. Emanuele – traduce lo spirito originario della Fondazione Roma, fatto di umana e cristiana pietas verso i meno fortunati, nella modernità di un modello assistenziale efficiente e completo. Non è un mero spazio sanitario, ma integra l’assistenza medica, specialistica e di base, con un forte approccio umano, di compartecipazione alla vita del paziente e alle sue esigenze, grazie a un’équipe multidisciplinare, composta da medici, infermieri, psicologi, fisioterapisti, assistenti sociali e spirituali».

Al convegno, che si aprirà con una tavola rotonda moderata da Luciano Onder –Direttore della Rubrica «Medicina 33» del TG2 partecipano, tra gli altri, Julian Hughes – Honorary Professor of Philosophy of Ageing, Newcastle University –, Jean Georges – Executive Director di Alzheimer Europe –, Marco Trabucchi – Presidente dell’Associazione Italiana Psicogeriatria –, Mario Sabatelli – Responsabile del Centro SLA del Policlinico Gemelli di Roma –, Adriana Turriziani – Presidente della Società Italiana di Cure Palliative –, Gianlorenzo Scaccabarozzi – Vice Presidente Commissione Nazionale Cure Palliative e Terapia del dolore Ministero della Salute. Per il Centro di Cure Palliative Fondazione Roma intervengono, tra gli altri, Italo Penco – Direttore Sanitario –, Luisa Bartorelli – Direttore del Centro Alzheimer.

Quando non si può guarire è ancora possibile curare. La garanzia di continuità di cura nel percorso dell’inguaribilità, con modelli assistenziali appropriati ad ogni stadio di malattia, rappresenta un obiettivo da perseguire per la dignità della persona.
Informazioni corrette sulla diagnosi e sulla prognosi delle persone senza aspettativa di guarigione devono essere comunicate in modo esaustivo e corretto per consentire di vivere l’inguaribile con una buona qualità di vita.

Il convegno ha il patrocinio scientifico di: Società Italiana di Cure Palliative, Associazione Italiana Psicogeriatria, Federazione Cure Palliative ONLUS, OMCEO (Ordine Provinciale dei Medici di Roma), IPASVI (Federazione Nazionale Collegi Infermieri), Società Italiana di Gerontologia e Geriatria, SICG (Società italiana chirurgia geriatrica). Con il patrocinio istituzionale di: Ministero della Salute, Regione Lazio, Roma Capitale.

La partecipazione al convegno è gratuita
Per accreditarsi:
Segreteria organizzativa
iscrizione@fondazioneromahospice.it
T. +39 06 588991
T. +39 345 9333662

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