Ricerca scientifica

Correlato all’imponente impegno in favore della Sanità, si colloca quello concretizzato nell’ambito della ricerca scientifica, nella consapevolezza che l’innovazione rappresenta un fondamentale strumento di modernizzazione per il sistema economico del Paese, un fattore strategico per rafforzare la propria posizione competitiva e, in modo diretto e indiretto, salvaguardare e accrescere l’occupazione. Premesso che anche in questo settore la Fondazione Roma ha sempre operato le proprie scelte tramite una ricognizione oggettiva delle eccellenze presenti sul territorio e delle esigenze prioritarie, dopo il primo programma d’intervento del 2008, essa ha dato ulteriore impulso all’impegno nel comparto, avviando un nuovo importante intervento articolato attraverso due Call for Proposals, centrate su altrettante tematiche, scelte sulla base di precise considerazioni di ordine epidemiologico, sanitario, sociale ed economico. La prima, rivolta ai ricercatori attivi presso le Facoltà o Scuole di Medicina delle Università Romane (e/o nei Dipartimenti ad interesse medico/biologico delle stesse Università), e riservata a progetti di ricerca di durata biennale indirizzati alla comprensione dei meccanismi molecolari e all’individuazione di nuovi target terapeutici delle malattie cronico-degenerative non trasmissibili (NCDs); la seconda indirizzata allo studio della Retinite Pigmentosa, una patologia rara che porta progressivamente a cecità, e che è considerata malattia sociale dal 1985.
Sempre nell’ambito della promozione della partecipazione degli Atenei alle attività scientifiche, la Fondazione Roma sostiene da anni il MEBIC, consorzio costituito dall’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e dall’Università Telematica San Raffaele, e del quale è entrata a far parte anche la Fondazione Roma, al fine di promuovere e coordinare la partecipazione delle Università consorziate all’attività di ricerca nel campo della riabilitazione molecolare per il recupero di funzione cerebrale, muscolo-scheletrica, cardiaca, respiratoria, renale, epatica e sensoriale. Il Centro di ricerca che, grazie al sostegno della Fondazione Roma, ha potuto dotarsi di attrezzature tecnologiche di ultima generazione, ha come obiettivo principale di indagare i meccanismi molecolari e cellulari che si attivano al momento della riabilitazione neuromotoria, respiratoria e cardiovascolare, allo scopo di migliorare le tecniche riabilitative e le terapie farmacologiche.
Contestualmente, prosegue la collaborazione con la Fondazione Bietti, focalizzata all’approfondimento dello studio delle patologie oculari più gravi e diffuse ed alla loro cura.
Consapevole del fatto che le vorticose trasformazioni della società prodottesi nel giro di pochi anni stanno generando un profondo mutamento trasversale delle esigenze delle comunità locali, la Fondazione prosegue nel proprio percorso di rinnovamento della propria missione filantropica, rinnovamento che si è già rivelato profetico, fino a divenire modello per altre realtà analoghe, e che le consente di coniugare la tradizionale attenzione alle esigenze del territorio di riferimento nei settori cruciali del welfare, più marcatamente esposti agli effetti della riduzione delle risorse pubbliche, con l’impegno attento e parimenti determinato nei confronti delle sfide proposte dal tempo presente. Sotto questo secondo profilo, essa si conferma nel ruolo di think tank, in grado di analizzare, approfondire, individuare problematiche economiche, sociali e culturali di rilevanza globale, avanzando idee, spunti di affronto, suggerimenti a medio-lungo termine al decisore politico. In questa prospettiva, l’impegno della Fondazione Roma continua a focalizzarsi sulla tematica del welfare, e si è concretizzato nel sostegno al progetto Wel.com.e. (Welfare for Community Empowerment). Verso un welfare di comunità”, un programma di ricerca-azione ad alto indice di innovazione, finalizzato a sperimentare e validare sul territorio, ed in particolare nell’area di Castel di Guido nei pressi di Roma, modelli operativi capaci di coniugare partecipazione civica, sussidiarietà, inclusione sociale e nuove forme di economia civile.