Oltre sessanta opere tra dipinti, disegni, documenti e materiali audiovisivi portano a Roma l’universo visionario di Salvador Dalí (1904–1989), genio irriverente e maestro assoluto del Novecento. La mostra Dalí. Rivoluzione e Tradizione ne ripercorre l’intera traiettoria creativa: dagli anni dell’esplosiva adesione alle avanguardie europee al dialogo intenso e personale con i grandi maestri della storia dell’arte.
Promossa dalla Fondazione Roma, in collaborazione con la Fundació Gala-Salvador Dalí, con il supporto organizzativo di MondoMostre e il patrocinio dell’Ambasciata di Spagna in Italia, l’esposizione sarà ospitata dal 17 ottobre 2025 al 1° febbraio 2026 a Palazzo Cipolla, Museo del Corso – Polo museale.
La mostra Dalí. Rivoluzione e Tradizione si inserisce nel quadro delle attività culturali di Fondazione Roma, che ha voluto donare alla città un’istituzione museale a tutto tondo, mettendo al centro il visitatore e ispirandosi a valori fondamentali come inclusione, impegno per il territorio e promozione culturale. Dopo il grande successo della mostra dedicata a Picasso, nelle sale di Palazzo Cipolla si apre una nuova grande esposizione di portata internazionale dedicata al genio di Salvador Dalí, in continuità artistica e programmatica con il percorso dedicato ai grandi artisti internazionali.
La mostra sarà inoltre accompagnata da un public program, con incontri e conferenze che vedranno la partecipazione di importanti studiosi e curatori, tra cui Lucia Moni con una curatorial lecture, Victoria Noel Johnson insieme al professor Claudio Strinati con un approfondimento sul rapporto Dalí, Picasso e i maestri del passato, e Carme Ruiz González in conversazione con Vincenzo Napolano sul legame tra Dalí e la scienza.
Il Museo del Corso – Polo museale, divenuto un vero e proprio spazio culturale e cuore pulsante della vita cittadina, ha aperto ufficialmente i battenti in occasione di uno degli eventi più significativi del Giubileo: l’esposizione gratuita del capolavoro di Marc Chagall, La crocifissione bianca, da novembre 2024 a gennaio 2025. Dalla sua inaugurazione, il Polo museale – che comprende Palazzo Cipolla e Palazzo Sciarra Colonna – ha già accolto oltre 220.000 visitatori.
«Con Dalí. Rivoluzione e Tradizione Fondazione Roma – sostiene il Presidente Franco Parasassi – conferma il proprio impegno nel promuovere la cultura come valore condiviso e motore di progresso civile per la comunità. Portare a Roma un progetto di tale respiro internazionale e di così insigne valore culturale rappresenta per noi motivo di orgoglio e testimonia la volontà di offrire ai cittadini e ai visitatori un’esperienza artistica di altissimo livello. Dopo il successo della mostra dedicata a Picasso, l’arrivo dell’universo creativo di Salvador Dalí a Palazzo Cipolla segna una ulteriore tappa nel percorso che la Fondazione dedica ai grandi protagonisti dell’arte mondiale e al dialogo tra innovazione e tradizione, mantenendo ferma la cifra specifica di tutte le proprie iniziative, anche espositive, che consiste nell’attenzione privilegiata affinché la cultura diventi patrimonio accessibile a tutti e strumento di promozione umana e sociale.
Attraverso il Museo del Corso – Polo museale, Fondazione Roma ha voluto creare un luogo aperto, inclusivo e dinamico, capace di connettere il territorio con la bellezza e l’arte. Ed è questo lo spirito che anima la mission del nostro spazio museale divenuto ormai un punto di riferimento per la vita culturale di Roma e luogo di incontro, partecipazione e bellezza condivisa.»
Sotto la direzione scientifica di Montse Aguer, Direttrice dei Musei Dalí, e la curatela di Carme Ruiz González e Lucia Moni, l’esposizione Dalí. Rivoluzione e Tradizione si configura come uno degli appuntamenti culturali più attesi della stagione autunnale, e apre in concomitanza con la ricorrenza del centenario dalla prima mostra personale dell’artista spagnolo.
Le opere provengono dalla Fundació Gala-Salvador Dalí, che ha collaborato al progetto con un nucleo straordinario di capolavori, e da alcuni dei più importanti musei internazionali e italiani: il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía e il Museo Nacional Thyssen-Bornemisza di Madrid, il Museu Picasso di Barcellona, le Gallerie degli Uffizi di Firenze.
«È per me un onore portare a Roma una mostra che invita il pubblico italiano e internazionale a riscoprire la forza creativa di un artista, Salvador Dalí, che ha saputo sfidare i limiti dell’arte e del pensiero. Dalla Fondazione Dalí ribadiamo il nostro impegno a proteggere e diffondere la sua opera con la stessa passione e libertà che hanno guidato tutta la sua carriera», dichiara Jordi Mercader, Presidente della Fundació Gala-Salvador Dalí.
E aggiunge Montse Aguer, Direttrice dei Musei Dalí, «la mostra approfondisce l’evoluzione dell’opera e del pensiero di Salvador Dalí, ci apre nuove strade per comprendere meglio la sua creazione e ci avvicina a un pittore universalmente conosciuto che, allo stesso tempo, necessita di essere analizzato con maggiore profondità e nuovi punti di vista. Questa mostra ci presenta un Dalí che si è consacrato come un grande maestro dell’arte, al pari di Picasso, Velázquez, Vermeer, Raffaello.»
Tutta la parabola di Salvador Dalí è attraversata da una tensione profonda, quasi drammatica, fra due poli apparentemente inconciliabili: la rivoluzione e la tradizione. È questa dialettica, continuamente rilanciata e mai risolta, a costituire la cifra più autentica della sua arte.
Negli anni della giovinezza, Dalí si getta con entusiasmo nelle avanguardie storiche – cubismo, dadaismo, surrealismo – assimilando e rielaborando i linguaggi più radicali del suo tempo. L’incontro con Pablo Picasso, avvenuto a Parigi nel 1926 e vissuto come un pellegrinaggio devozionale, segna un punto di svolta: da lì in poi, Picasso diventa per lui modello e antagonista insieme. Se inizialmente lo ammira come incarnazione della modernità, ben presto lo trasforma in un termine di confronto necessario: un rivale ideale, lo specchio in cui misurare la propria grandezza. Da questa dialettica nasce il celebre “metodo paranoico-critico”, con cui Dalí dà forma visiva ai pensieri irrazionali, generando immagini doppie e ambigue che diventano la sua cifra più nota.
Ma proprio mentre la sua fama cresce come surrealista, Dalí sente il bisogno di andare oltre. Negli anni Quaranta e Cinquanta proclama apertamente il desiderio di “diventare classico”: non un ritorno nostalgico, ma una nuova sfida. Studia con rigore i grandi maestri europei – Velázquez, Vermeer e Raffaello – e ne fa i pilastri di una riflessione teorica che culmina nel trattato 50 segreti magici per dipingere (1948), le cui illustrazioni sono esposte per la prima volta in Italia in questa mostra. Con Velázquez, di cui riprende persino i baffi e l’ossessione per Las Meninas, esplora lo spazio, la luce e l’aria come materia pittorica. Con Vermeer, maestro della calma e della precisione, scopre nella Merlettaia la spirale logaritmica, che diventa la chiave della sua “mistica nucleare”, una fusione di scienza moderna e spiritualità. Con Raffaello, infine, dialoga sulla perfezione e l’armonia, rielaborando temi religiosi con geometrie atomiche e figure scomposte in particelle, dove il Rinascimento incontra la fisica contemporanea.
Il percorso espositivo si apre con un’introduzione che delinea sin da subito questa dialettica tra rivoluzione e tradizione. È proprio questa tensione che ha segnato tutta la traiettoria creativa di Dalí, sospesa tra il desiderio di sovvertire e il bisogno di radicarsi nella grande pittura europea. Già nei suoi autoritratti giovanili, come Autoritratto con il collo di Raffaello (1921), emerge la volontà di dialogare con i giganti del passato, accostando la propria immagine a quella di un maestro del Rinascimento.
La sezione dedicata alla rivoluzione si concentra sul periodo in cui Dalí si confronta con le avanguardie e con Picasso, figura chiave nella sua formazione e nella sua emancipazione artistica. Il percorso si arricchisce con documenti, fotografie e opere che rievocano l’incontro tra i due e la loro ambivalente relazione, culminata nella celebre conferenza Picasso y yo del 1951.
In mostra, anche opere emblematiche di questa fase come Tavolo di fronte al mare. Omaggio a Erik Satie (c. 1926) o Figure distese sulla sabbia, visioni liriche e rarefatte, sospese tra sogno e coscienza.
La seconda parte del percorso è invece dominata dal ritorno alla tradizione: Dalí studia i classici, li assimila e li trasforma. Con Velázquez, rielabora Las Meninas in chiave personale e giocosa, come in La perla. L’infanta Margarita d’Austria secondo Velázquez (1981).
L’omaggio a Vermeer passa per La merlettaia, simbolo di una perfezione matematica e cosmica che Dalí associa al corno di rinoceronte, emblema ricorrente della sua fase mistica. Infine, con Raffaello, l’artista esplora l’equilibrio formale e spirituale: La scuola di Atene / El incendio del Borgo (1979) è un’opera stereoscopica che fonde Rinascimento e modernità, visione e scienza.
Il percorso è arricchito da materiali documentari, fotografie e rare edizioni originali. Tra questi spiccano gli scatti di Francesc Català Roca e Juan Gyenes, che ritraggono Dalí immerso nello studio dei suoi maestri, intento a codificare la propria visione nei “segreti magici” della pittura.
Dalí. Rivoluzione e Tradizione restituisce così il ritratto complesso e affascinante di un artista che ha attraversato il XX secolo come un meteorite, fondendo provocazione e rigore, genio e disciplina. Un Intellettuale capace di unire il Rinascimento e la scienza nucleare, la devozione e la provocazione, restituendo un’idea di arte che è al tempo stesso classica e assolutamente moderna.
In occasione della XX edizione della Festa del Cinema di Roma, la mostra Dalí. Rivoluzione e tradizione prende parte alla rassegna “Risonanze”, con un ciclo di proiezioni cinematografiche curate dalla Fundació Gala-Salvador Dalí. L’iniziativa, intitolata Dalí, tra Cinema e Arte, si svolge presso la Sala Rebecchini di Palazzo Sciarra Colonna (21 e 24 ottobre 2025) e propone una selezione di rari documentari e materiali d’archivio che approfondiscono il complesso rapporto tra l’artista catalano e il linguaggio del cinema. Una collaborazione che mette in luce il legame di Dalí con il cinema, da lui vissuto come regista, scenografo e attore, ma anche come inesauribile fonte di sperimentazione visiva.
Dalí. Rivoluzione e Tradizione segna anche l’inizio della nuova stagione espositiva 2025/2026 del Museo del Corso – Polo museale. A partire dal 21 novembre 2025, Palazzo Sciarra Colonna ospiterà la mostra Omaggio a Carlo Maratti, dedicata a uno dei più rilevanti protagonisti del tardo Seicento romano, in occasione del quarto centenario della sua nascita (1625–2025). Nello stesso giorno sarà inoltre riaperta al pubblico, con accesso gratuito, la collezione permanente del museo, arricchita da nuove acquisizioni e presentata attraverso un percorso espositivo completamente aggiornato. Verrà aperto alle visite anche il Caveau originale della Cassa di Risparmio di Roma, ora trasformato come deposito del museo per esporre le opere della Collezione della Fondazione, accessibile a scopo didattico al fine di raccontare da vicino il lavoro impegnativo del museo, per conservare e preservare le opere d‘arte.
Dopo Dalí. Rivoluzione e Tradizione, il calendario espositivo del Museo del Corso – Polo museale prosegue nella primavera 2026 con un altro grande appuntamento internazionale: Da Vienna a Roma. Meraviglie degli Asburgo dal Kunsthistorisches Museum, in programma dal 5 marzo al 5 luglio 2026. Per la prima volta nella Capitale, oltre 50 capolavori provenienti interamente dalle prestigiose collezioni del museo viennese offriranno un affascinante viaggio nella cultura visiva dell’Impero asburgico, tra dipinti di Tiziano, Veronese, Rubens, Velázquez, Brueghel, Van Dyck e tesori straordinari dalla Kunstkammer, una delle più celebri “camere delle meraviglie” d’Europa.
INFO
Dalí. Rivoluzione e Tradizione
Direzione scientifica di Montse Aguer e curatela di Carme Ruiz González e Lucia Moni
Dal 17 ottobre 2025 al 1° febbraio 2026
Museo del Corso – Polo museale
Palazzo Cipolla
Via del Corso 320, Roma
SITO WEB
>www.museodelcorso.com/dali-rivoluzione-e-tradizione/
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CONTATTI PER LA STAMPA
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Federica Mariani | federicamariani.mail@gmail.com
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